Notizie positive: si sogna tantissimo!

Quando in terapia un paziente mi porta un sogno lo accolgo sempre come un dono: ci dà materiale importante per proseguire il nostro percorso di conoscenza. Oltretutto, con il tempo, credo di aver capito che, quando arrivano i sogni, la persona sta vivendo un periodo fecondo, di apertura e creatività.

In questi tempi bui capita che le persone stiano ricordando molto più spesso di aver sognato durante la notte. Non tutti ricordano il contenuto del sogno, alcuni ricordano solo delle sensazioni oppure si svegliano con uno stato d’animo nettamente diverso da quello del giorno precedente. Sono spesso sogni terribili, con devastazioni e morti, accompagnati dalla sensazione di emozioni molto intense. La mente rappresenta per immagini ciò che si sta vivendo quotidianamente. O anche si fanno sogni riparatori, salvifici. In qualche modo la mente cerca di bonificare le sensazioni di angoscia accumulate in questo periodo. Anche i bambini riportano incuriositi i propri sogni ai genitori.

Va detto che il nostro cervello è in grado di lavorare in maniera diversa tra il giorno e la notte e questo fenomeno è curioso. Di notte è come se lavorasse in modalità “fuori di testa”, rappresentando scenari inverosimili nella realtà, di giorno funziona al servizio del principio di realtà. Alcune persone si inquietano perché giustamente si pongono la domanda del come sia possibile che di notte funzionino in modalità “fuori di testa”. Questo è un bell’aggancio in psicoterapia per fare capire quanto la “normalità” dell’essere umano sia solo una pia illusione e una convenzione che consente di sentirsi tranquilli e in controllo. La nostra mente contiene al suo interno una buona dose di sana follia, che poi detta in modo più rassicurante, non è altro che il materiale della creatività e un segno della naturale evoluzione della nostra psiche. Il nostro cervello è programmato per tenere conto di tutto ciò che accade durante la veglia e, durante la notte, riorganizzarlo. Diciamo che di notte, benché non ce ne si accorga, avviene che tutte le informazioni non indispensabili vengano messe da parte, mentre quelle importanti, per così dire evidenziate: è il modo in cui il cervello sta apprendendo e, nello stesso tempo, si libera delle sue scorie. Questo processo ci consente quindi di sentirci in grado di affrontare ogni nuova giornata con una freschezza che la sera invece non percepiamo, perché generalmente ci sentiamo più affaticati dal punto di vista mentale.

In questo periodo poi, accumuliamo talmente tante informazioni emotivamente disturbanti per cui l’affaticamento mentale è molto più rilevante.

È un meccanismo meraviglioso se ci pensate, ed è ancora più stupefacente che, in un momento difficile come questo, le nostre risorse naturali si attivino maggiormente per venirci in soccorso.

Pubblicato da

Dottor Ghezzi Marco

Psicologo psicoterapeuta Studio a Bergamo. Maggiori informazioni curricolari sul sito www.marcoghezzi.org

Lascia un commento